Disfagia: come può aiutare un fisiatra?

Disfagia: come può aiutare un fisiatra?

Il nostro esperto in Fisiatria a Palermo, il Dott. Giorgio Mandalà, ci spiega in che modo può aiutare un fisiatra in caso di disfagia

Che cos’è la disfagia?
La disfagia è un disturbo della deglutizione che può colpire tutte le fasce d’età, compresi i neonati. È caratterizzata dalla difficoltà al transito dei solidi e liquidi attraverso il tratto digerente dalla bocca fino al duodeno.

Qual è incidenza della disfagia?
Più frequente di quanto si pensi. A causa di sintomi subdoli, spesso riferiti ad altre patologie o sottovalutati.

Come si manifesta la sintomatologia?
Nei casi conclamati, i sintomi sono la perdita di peso o disidratazione fino alla malnutrizione, la difficoltà nella deglutizione, non efficace o non competente. Presenza di residui di cibo nella faringe o nel cavo orale, o pericolosamente parte del bolo può prendere una falsa strada attraverso la laringe e raggiungere i polmoni e causando polmoniti spesso mortali.

In quali casi, la difficoltà nella deglutizione viene definita patologica?
Una difficoltà nella deglutizione, seppur lieve è sempre patologica. La deglutizione è un riflesso fisiologico o un atto volontario necessario per la nostra idratazione e nutrizione, quindi per la sopravvivenza. A volte la disfagia è il primo sintomo di gravi malattie.

Quali sono le cause della disfagia?
Numerose patologie annoverano tra i sintomi, spesso precoci a volte tardivi la disfagia. Si tratta di patologie neurologiche, oncologiche, traumatiche, otorinolaringoiatriche, ortopediche, gastroenterologiche, esiti di chirurgia o radioterapia.

Quali i fattori di rischio?
Essendo un sintomo di numerose patologie afferenti a diverse specialità, il medico esperto dovrà ricercare la disfagia nelle sue fasi iniziali nei pazienti portatori di patologie a rischio.

Come si formula la diagnosi?
La diagnosi di disfagia viene posta inizialmente con un accurata anamnesi ed esame clinico, la ricerca di perdita di peso o malnutrizione, di tosse durante il pasto, di ripetuti episodi di polmonite deve essere accurata. La diagnosi deve essere poi confermata e approfondita con gli esami strumentali.

A quali esami deve sottoporsi il paziente?
I golden standard per la diagnosi sono la valutazione endoscopica dinamica della deglutizione (FEES) e la Videofluoroscopia RX, anche l’E.M.G. può in alcuni casi aiutare nella diagnosi causale.

Come si cura la disfagia?
È necessario fare una diagnosi della causa per potere intervenire con gli strumenti giusti. Nella gran parte dei casi la terapia è riabilitativa e viene svolta da equipe composte dal Fisiatra, logopedista, nutrizionista e fisioterapista attraverso esercizi riabilitativi passivi ed attivi, con l’ausilio della tecnologia vibratoria o elettrostimolatoria. In altri casi può essere necessaria una terapia chirurgica per la correzione di anomalie anatomiche strutturali, congenite o acquisite, responsabili del disturbo. Durante il trattamento è necessario garantire la nutrizione e l’idratazione, attraverso sistemi di nutrizione enterale come il sondino naso gastrico o la sonda gastrostomica o attraverso la nutrizione parenterale in vena.

Perché rivolgersi ad un fisiatra?
Perché è lo specialista che non si occupa solo della patologia d’organo, ma della persona nella sua interezza. Perché è lo specialista in grado di organizzare l’equipe per il trattamento riabilitativo della disfagia, oltre ad averne le competenze diagnostiche, cliniche e strumentali.

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