Scoliosi: le risposte alle domande più frequenti

Scoliosi: le risposte alle domande più frequenti

Il nostro esperto in Fisiatria a Palermo, il Dott. Giorgio Mandalà, ci spiega tutto quello che bisogna sapere sulla scoliosi

Che cosa s’intende per scoliosi?
La scoliosi è una deformità evolutiva della colonna vertebrale che può manifestarsi già alla nascita in forme congenite dovute a malformazioni vertebrali o associata a sindromi rare o malattie neurologiche responsabili di anomalie dell’accrescimento vertebrale, con insorgenza infantile. Il maggior numero di casi riguarda però la scoliosi idiopatica dell’adolescenza che riconosce un’eziopatogenesi multifattoriale e in cui la familiarità gioca un ruolo importante. La scoliosi deve essere tenuta distinta dall’atteggiamento scoliotico che è un paramorfismo della colonna vertebrale non evolutivo.

Quali sono le sue caratteristiche?
È caratterizzata dalla progressiva comparsa di una rotazione delle vertebre su se stesse, che in relazione ai vincoli articolari, porta nel tempo ad un torsione della colonna vertebrale con deformazione delle vertebre e comparsa della classica curva tridimensionale. Tale deformità, in base all’età di comparsa, progredisce nel tempo in relazione alla crescita del bambino o dell’adolescente.

Come si manifesta?
Le manifestazioni più evidenti sono le asimmetrie delle spalle e delle scapole, la rotazione del torace, gli squilibri dei fianchi, lo strapiombo nell’allineamento dell’asse capo\collo\tronco e la presenza del gibbo costale.

Chi colpisce maggiormente?
Vengono colpiti i bambini in qualsiasi fascia d’età ma soprattutto le adolescenti di sesso femminile.

È molto comune?
Molto di più di quanto non si pensi poiché diventa evidente quando la deformità è già progredita, e per questo sono necessari programmi di screening scolastico per intercettare le forme iniziali.

È possibile prevenire la scoliosi?
Una prevenzione primaria è impossibile perché non sono note ad oggi le cause della scoliosi, vanno promossi corretti stili di vita, nutrizionali e di attività motoria. Una prevenzione secondaria è invece possibile grazie ad una diagnosi precoce e la messa in atto degli interventi necessari per arrestare o rallentare la progressione.

Quando bisogna preoccuparsi?
Le uniche situazioni che devono indurre preoccupazione sono le gravissime deformità toraciche delle scoliosi avanzate. È invece necessario occuparsi dello sviluppo somatico armonioso ed equilibrato dei propri figli.

In quali casi è necessario consultare uno specialista?
In caso di evidenti deformità o quando il pediatra dovesse suggerirlo.

A quali esami dovrà sottoporsi il paziente?
L’esame clinico condotto da un medico esperto è lo strumento migliore per fare diagnosi, l’esecuzione di una radiografia della colonna vertebrale è necessaria per il completo inquadramento diagnostico e per evidenziare eventuali malformazioni rare che potranno essere meglio approfondite con la Risonanza Magnetica.

Come si cura la scoliosi?
Il trattamento dipende dall’epoca della diagnosi e dalla gravità. Si inizia con protocolli specifici di esercizi correttivi come il s.e.a.s. per le forme più avanzate è necessario l’uso di un corsetto correttivo. Nelle forme gravi è necessaria una correzione ed una stabilizzazione chirurgica.

Come viene scelto il trattamento più adatto?
L’età, la familiarità, la presenza di fattori prognostici sfavorevoli e la gravità dell’esame radiografico sono i dati sui quali ci si basa per la scelta del trattamento.

Quali risultati dovrebbe aspettarsi il paziente?
Data la progressività della malattia, riuscire a concludere la cura senza ulteriori progressioni dalla data della diagnosi è un grande successo. Ma nella maggior parte dei casi l’importante è che la progressione venga rallentata e controllata entro valori accettabili.

Fonte: