Chirurgia guidata da camera iperspettrale

Chirurgia guidata da camera iperspettrale

Approda nel Reparto di Chirurgia Generale del Buccheri La Ferla una tecnologia di imaging avannzato utile per ridurre le complicanze postoperatorie in chirurgia gastrointestinale

 

Il reparto di Chirurgia Generale del Buccheri – La Ferla, diretto dal Dr. Cosimo Callari acquisisce una tecnologia innovativa di imaging intraoperatorio avanzato: la camera iperspettrale. Questa tecnologia all’avanguardia, disponibile solo in pochissimi ospedali universitari al mondo, combina una fotocamera ad alta definizione con uno spettrometro e permette, utilizzando esclusivamente la luce visibile, di determinare la composizione chimica dell’oggetto fotografato. In sala operatoria questa tecnologia consente di effettuare una “biopsia ottica”, cioè una biopsia senza prelievo fisico di materiale.

In particolare, gli algoritmi integrati nell’apparecchiatura, consentono di quantificare l’ossigenazione dei tessuti del tratto digestivo. Questo ha un grande impatto sulla riduzione delle complicanze postchirurgiche. Poiché, solo un adeguato apporto di ossigeno ai segmenti del tratto gastrointestinale che si suturano tra di loro (anastomosi), ne permette la corretta guarigione, favorendo quindi il buon esito dell’intervento chirurgico. Di contro, la mancata cicatrizzazione di un’anastomosi rappresenta una delle complicanze chirurgiche più temute, in quanto essa può avere conseguenze gravissime nei pazienti, essendo causa frequente di reinterventi o setticemia, ponendo il paziente in pericolo di vita.

“La corretta valutazione dell’ossigenazione delle anastomosi gastrointestinali è fondamentale in chirurgia e risulta molto imprecisa se effettuata ad occhio nudo”, spiega il Dr. Manuel Barberio, recentemente aggiuntosi all’equipe del Dr. Callari dopo avere conseguito un dottorato di ricerca presso l’Università di Strasburgo, proprio grazie ai suoi studi mirati all’applicazione di tecniche di imaging avanzato (tra cui la camera iperspettrale) in chirurgia digestiva. “La camera iperspettrale consente una valutazione intraoperatoria dell’ossigenazione tissutale del tratto digerente molto precisa, istantanea e soprattutto senza bisogno di dover esporre il paziente a pericolose radiazioni ionizzanti o somministrazione di mezzo di contrasto”.

La tecnologia iperspettrale, inizialmente sviluppata dalla NASA, veniva assemblata su velivoli aereospaziali per riconoscere le caratteristiche topografiche della superficie terrestre dal cielo. Successivamente, questa tecnica di imaging ottico ha trovato largo impiego nell’industria agroalimentare permettendo, prima che potesse essere visibile all’occhio umano, di discriminare coltivazioni sane da quelle contaminate da parassiti, oppure nell’ambito del restauro di distinguere dipinti antichi originali dai falsi.

Il Dr. Callari spiega che la camera iperspettrale, da poche settimane in dotazione presso il reparto dal lui diretto, verrà utilizzata durante interventi di chirurgia per tumori del colon-retto e del tratto gastro-intestinale in genere, con la finalità ridurre il tasso di complicanze anastomotiche e di offrire ai pazienti del capoluogo siculo una chirurgia sempre più precisa, all’avanguardia e sicura.

 
Fatebenefratelli - Ospedale Buccheri La Ferla
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